Ieri ho promosso un’udienza conoscitiva sui cosiddetti “neet” ragazzi che non studiano e non lavorano. Anche solo UN ragazzo o UNA ragazza che si trova in questa situazione rappresenta una sconfitta per tutti noi: istituzioni, politica, sistema scolastico, formativo e di orientamento. Dobbiamo quindi mettere in campo tutte le azioni necessarie per fronteggiarlo e per fare in modo che i nostri giovani crescano sani, istruiti, che diventino cittadini del mondo con tutti gli strumenti per leggere le complessità della società e per diventare cittadini maturi e consapevoli.
